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Continueremo a cambiare

Valerio Tavolazzi


Il giorno 11 maggio 2021 ci arriva la classica doccia fredda (magari tiepida).


L'Organizzazione Internazionale per gli Standard (ISO, sì, hai letto bene) ci richiede di modificare il nostro logo perché non conforme alle loro policy.


Capiamo subito di aver raggiunto quella notorietà a cui aspiriamo.


All'inizio del nostro percorso infatti, valutammo con attenzione questa possibilità e, in forza del valore che questo marchio significava per noi, decidemmo di procedere comunque, correndo consapevolmente qualche rischio.


"Quando ISO si accorgerà di noi, significherà che avremo fatto un ottimo lavoro..."


La liquidammo così, con Max Hangler (Titolare della Web Agency Hangler Marketing Advisor).


Non immaginavamo che avremmo impiegato così poco tempo prima di farci notare da un organismo così blasonato :)


Tuttavia la questione poteva anche risultare parecchio complessa.


Nuovo logo, nuovo brand, nuovo dominio, nuovo sito???


Lo abbiamo temuto.


Ci attiviamo immediatamente per collaborare con ISO e trovare una soluzione, con il loro accordo.


Così, il 18 maggio, dopo solo una settimana dal reclamo, l'Organizzazione Internazionale degli Standard approva il nostro nuovo logo che ufficialmente ti presento oggi.


Cosa ne pensi?





A noi piace molto.


Ma perché, ti chiederai, ti parlo di questa nostra "gaffe" ?


Per parlarti di un principio fondamentale sul quale si deve basare il sistema di gestione aziendale: il miglioramento continuo.


Come certo saprai, questo concetto nasce in Giappone: Kaizen (改善 ) è la composizione di due termini giapponesi, KAI (cambiamento, miglioramento) e ZEN (buono, migliore), e significa cambiare in meglio, miglioramento continuo (fonte: Wikipedia).


Ogni giorno, attraverso ciò che la norma chiama non conformità, ci troviamo di fronte a due possibilità.


La prima possibilità è affrontare subito il problema, correggerlo e andare avanti (perchè c'è da fare, sei in emergenza).


Tornerà, credimi. E lo correggerai ancora, e ancora, e ancora...


In alternativa puoi trasformarlo in opportunità di crescita e apprendimento di nuova conoscenza: non fermarti alla sola correzione, analizzalo approfonditamente, identificane la causa ed evita che ritorni in futuro (cioè attua un'azione correttiva).

Questo è il miglioramento continuo.


Imparare dai propri errori, tutti i giorni.


Fare un gradino alla volta, lungo la scala del perfezionamento.


Tutti partecipano alla generazione di errori o output non desiderati, con la propria attività: è la normalità in un processo complesso.


L'errore, il difetto, tuttavia, è sacro: nasconderlo o correggerlo, senza comprenderlo appieno, significa lasciarsi sfuggire una grande opportunità (imparare dai propri errori) ed essere destinati a commetterlo per sempre.


Per questo motivo le non conformità non vanno solo corrette, ma registrate, analizzate, aggregate, per far nascere azioni correttive adeguate ad abbattere gli errori del futuro.


L'errore ci sta comunicando con forza che la prossima volta dovremmo fare qualcosa di diverso se desideriamo che non torni. E questo presuppone cambiare continuamente.


In meglio.


Ecco perché continueremo a cambiare.







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