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Valerio Tavolazzi

Il valore delle risorse intangibili e del capitale intellettuale



Edith Penrose (economista industriale statunitense), oltre 80 anni fa, definiva l’impresa come “una collezione di risorse”; G. Hamel (uno dei più grandi esperti americani di management), nel 1994, la definiva come “un portafoglio di competenze e attività che creano valore”.

L’attenzione alle risorse è fondamentale in quanto l’impresa evolve, in maniera positiva o negativa, in relazione al patrimonio o portafoglio di risorse che ha a sua disposizione, perché questo patrimonio ha capacità autogenerativa (capacità di generare nuove risorse e maggior valore).

La creazione continua di risorse determina un fenomeno di accumulazione che comporta una configurazione specifica di quella particolare risorsa in quella particolare impresa. Una determinata risorsa (capitale umano, competenza, attrezzatura,...) difficilmente assume la stessa configurazione in imprese diverse. Questa specificità rende la risorsa imperfettamente mobile: il trasferimento di una determinata risorsa da un’impresa ad un’altra, non necessariamente produce risultati positivi. Il valore che una risorsa ha all’interno di un’impresa, non è lo stesso che avrebbe all’interno di un’altra.

Le risorse possono essere distinte in due grandi categorie:

  • materiali o tangibili: sono risorse fisiche, che hanno un preciso riscontro quantitativo nell’impresa (impianti, scorte, risorse finanziarie, infrastrutture..);

  • immateriali o intangibili: sono risorse che solo in alcuni casi possono essere quantificate, e comunque sempre con un certo grado di approssimazione.

Facciamo degli esempi.

Un marchio è tangibile, si tocca. Ma il suo valore è legato a ciò che non è tangibile: le caratteristiche, i valori del prodotto che comunica, la capacità di distinguersi dagli altri concorrenti (per esempio nel settore dell’abbigliamento o del lusso, è decisivo il valore del marchio), i valori d'impresa, l'identificazione con uno stile di vita o uno status symbol, etc...

Le risorse umane sono certamente materiali, ma l’aspetto più importante è nelle componenti intangibili (ne abbiamo già parlato in questo post): le capacità che quella persona mette a disposizione dell’azienda, la motivazione, l'energia, la passione, la competenza.

Le risorse intangibili hanno acquisito crescente importanza nel sistema impresa, perché hanno la funzione di aumentare il valore generato dai processi operativi attuati dall’impresa.

Se per esempio produco magliette o scarpe, il valore del mio prodotto è determinato dal materiale usato, dal know how aziendale, dal design, dalla modalità con cui viene cucito e prodotto quell’indumento, ma, soprattutto, dal marchio che verrà posto sull’oggetto stesso. Magliette identiche, possono avere valori anche molto diversi, solo per una differenza di etichetta.

Il “capitale intellettuale” è un particolare tipo di risorsa immateriale: rappresenta l’insieme delle risorse per cui il mercato riconosce all’impresa aspettative di redditività superiori al patrimonio reale posseduto. E' formato da tre elementi:

  • il capitale umano: l’insieme delle persone che operano nell’impresa (le conoscenze, le esperienze, le competenze..);

  • il capitale strutturale: l’insieme di conoscenze accumulate dall’impresa nella sua storia;

  • il capitale organizzativo: la capacità di gestire al meglio le risorse disponibili per rispondere alle richieste dell’ambiente esterno.

Il capitale intellettuale può anche essere distinto in:

  • capitale sociale: è l’insieme di relazioni (con altre imprese, attraverso una rete di collaborazioni) e di fiducia condivisa (fra le persone all’interno dell'impresa, necessaria per mantenere una coesione e per condividere gli obiettivi dell’impresa);

  • capitale reputazionale: reputazione che l’impresa ha all’esterno (determinata dalla vision e dalla leadership, dalla qualità consolidata del prodotto o servizio offerto, dai risultati economici e dalla stabilità finanziaria, dalla sostenibilità dell’impresa, dalle emozioni suscitate).

Risorse molto importanti sono la conoscenza (cioè l’insieme di schemi cognitivi sufficientemente stabili e diffusi, condivisi dai diversi soggetti all’interno dell’impresa) e la fiducia (l’insieme di schemi cognitivi attraverso cui i soggetti esterni determinano una rappresentazione dell’impresa sufficientemente definita e stabile nel tempo).

La risorsa intangibile o tangibile che sia è determinante per il successo dell'impresa se ha le caratteristiche di:

  • scarsità (deve essere non comune, ma particolare e quindi scarsa);

  • rilevanza (deve creare valore);

  • appropriabilità (l’impresa deve essere l’unica a disporre di essa).

Le risorse intangibili, come quelle tangibili, sono soggette a deperimento. Perciò bisogna investire su di esse.

A voi la parola.

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